Si è aperto a Washington con una cena alla Casa Bianca offerta dal presidente americano George W. Bush il vertice G20 per discutere della crisi finanziaria internazionale.
La colazione caratterizzata da un impegnativo menù internazionale a base di quaglia affumicata, ricoperta da `gastriquè (salsa francese) di mela cotogna, risotto di quinoa (varietà sudafricana), costata di agnello al timo con pomodoro, finocchio e melanzana fonduta, ornata con salsa di funghi Chanterelle, misto di insalata e scarola con vinaigrette al sidro, brie del Vermont al forno, crostini di noce e dessert torta di pere con mirtilli. Il tutto, per dimenticare gli effetti della crisi, accompagnato da vini rigorosamente californiani
Il summit riunisce attorno a un tavolo i capi di Stato e di governo dei maggiori Paesi industriali ed emergenti: la tradizionale formazione del G7 (Usa, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Canada) allargata tra gli altri anche a potenze economiche come Cina, Russia, Australia, Brasile e Arabia Saudita. Al vertice che si chiuderà oggi pomeriggio, l’Italia è rappresentata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi accolto ieri da Bush, alla probabile suia ultima uscita internazionale, con un caloroso abbraccio.
Per discutere di crisi economica e riforme del sistema finanziario sono riuniti alla Casa Bianca i capi di Stato di governo di Giappone, Germania, Francia, Gran Bretagna, canada, Argentina, Australia, Brasile, Cina, India, Indonesia, Messico, Russia, Arabia saudita, Sudafrica, Corea del sud, Turchia, (più Spagna e Olanda). Oltre ai rappresentanti del Fondo monetario internazionale, la Banca Mondiale, l’Unione europea e le Nazioni Unite.
15 novembre 2008
lunedì 17 novembre 2008
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